Pagine Alvento: l’autobiografia di Laurent Fignon

la copertina del libro eravamo giovani e incoscienti sulla vita di laurent fignon

La rivista bimensile Alvento diventa anche una collana.

Da quando siamo diventati Alvento Point ufficiale, il nostro store si è impreziosito dalle meravigliose pagine della rivista bimensile Alvento. Forte di uno stile giornalistico ricco e moderno e di una fotografia mozzafiato, Alvento è la rivista che mancava nell’odierno panorama giornalistico legato al settore bici.
Ma il team di Alvento ha deciso di spingersi oltre, ed in collaborazione con Mulatero Editore ha dato vita alla collana Pagine Alvento, ad oggi dodici straordinari libri, tra autobiografie, saggi e narrativa, tutti interamente dedicati alla bicicletta, ai suoi personaggi e alle sue storie.

la collana di libri di alvento e la rivista alvento su sfondo grigio

Alcuni dei libri della collana “Pagine Alvento” e la rivista Alvento. Moretti Bassano.

Eravamo Giovani e Incoscienti

I libri di Pagine Alvento hanno già riscosso molti consensi tra i nostri clienti più appassionati, ed hanno anche rappresentato un’alternativa del tutto inedita, lo scorso Dicembre, per dei fantastici regali di Natale.
Il primo dei libri della rivista bimensile Alvento che abbiamo il piacere di presentarvi è “Eravamo Giovani e Incoscienti”, l’autobiografia del compianto “Professore” Laurent Fignon.
“Eravamo Giovani e Incoscienti” è la storia di un ciclista, come dicono gli inglesi, “larger than life”. In parole povere, Fignon è stato un personaggio così straordinario da rappresentare un unicum per la sua generazione. Forse, anche l’unico in grado di ergersi a “figura ponte” tra una generazione e l’altra di ciclisti.

“Le Professeur” e la rivista bimensile Alvento

Parigino, dal livello culturale superiore ai suoi compagni e rivali, Fignon era anche dotato della spontaneità tipica di chi sin da subito ha piena consapevolezza dei suoi mezzi. Nelle pagine di questa pubblicazione legata alla rivista bimensile Alvento, Fignon si erge letteralmente come l’“eccezione alla regola” delle generazioni di ciclisti che lo hanno visto gareggiare.

un primo piano di Laurent Fignon al tour de france con il team renault

L’esordiente Laurent Fignon al Tour de France 1983. Moretti Bassano.

Come fosse l’ultimo di una nobile stirpe di ciclisti, Fignon descrive la sua carriera come a cavallo tra due modi totalmente differenti di vivere il ciclismo. Da un lato quello romantico, fatto di attacco, di sacrificio, di sopportazione del dolore. Ma anche di spensieratezza, di “Incoscienza” appunto. Dall’altro, quello che ha caratterizzato gli anni Novanta, fatto di strategie esasperate, marketing estremo e poi, come ben sappiamo, di Epo.

La grande sconfitta

Emblematico il primo capitolo di questo libro pubblicato dalla rivista bimensile Alvento: la sconfitta per soli otto secondi al Tour de France del 1989. Figlia di un atteggiamento sparagnino, calcolatore del suo avversario, Greg LeMond, e di talune discutibili trovate ingegneristiche del team del rivale. Una sconfitta ancor più bruciante del secondo posto al Giro d’Italia del 1984 a causa dell’annullamento di una tappa in salita sullo Stelvio. Decisione che “risparmiò” l’eroe di casa Moser, meno abile di Fignon nelle scalate, ma veloce come nessuno nelle crono e fresco di record dell’ora a Città del Messico.

laurent fignon e greg lemond al tour de france

La rivalità tra Laurent Fignon e Greg LeMond al Tour de France 1989. Moretti Bassano.

A cavallo tra due mondi

Il rinnovamento non fu solo qualcosa da subire, ma anche da cavalcare alla grande. Col suo leggendario direttore sportivo, l’amato-odiato Cyrille Guimard, Fignon è stato il primo ciclista a diventare al tempo stesso manager di un team, la leggendaria Super U.
Tenuto quindi ad “assumere” i suoi compagni e a trattare con gli sponsor, Fignon dimostrerà sagacia e visione anche nel ruolo di imprenditore di se stesso.

Come un libro di avventure

Un’autobiografia, quella griffata dalla rivista bimensile Alvento, che può essere letta come un romanzo avventuroso, picaresco, tra le vette assolute dei suoi trionfi e gli abissi degli infortuni e delle ipoglicemie. Nel mezzo, le mille risalite, la forza di volontà di un “eroe” della bici che prova a riacquistare il suo miglior smalto, ma anche a ritrovare se stesso quando corpo e mente decidono di non assisterlo.
E ancora, i criterium combinati, le gare in una Colombia totalmente in mano alla criminalità, i pericoli del primo rudimentale doping, la stampa sempre pronta a fraintendere. E un’Italia, che Fignon ama, in cui trionfa – Il Giro del 1989 e due Milano Sanremo di fila -, ma che è sempre pronta a “tradirlo”, a lanciargli insulti o persino oggetti addosso, tutto nella speranza di incoronare i suoi eroi nazionali.

Anche una grande storia finisce

Infiniti sono i volti di questa lunghissima corsa, tutti messi a fuoco con grande lucidità dal Professor Fignon. Dal grande “Tasso” Bernard Hinault a un pavido Greg LeMond, da Moser recordman in carica a un Bugno forte di gamba ma non di temperamento. Da un Hindurain divoratore di Tour e Giri ad un giovane Armstrong “divorato” da metastasi e cure pesantissime, e mille altri ancora.
Infine, lo spettro del doping, che consentiva a ciclisti di minor caratura di raggiungerlo in fretta anche dopo una sua fuga in salita. Il tutto, perdipiù, senza destare l’idea di accusare la minima fatica.
Il senso di straniamento del Professore, di non appartenenza, il rifiuto di voler chiamare quelle nuove dinamiche con il loro nome, pur di continuare a pedalare. E avanti così, fino a che non arriva il momento in cui le verità non possono più essere taciute. E fino al capolinea.

laurent fignon al tour de france

Laurent Fignon, un campione che non ha mai smesso di lottare. Moretti Bassano

La visione della rivista bimensile Alvento

L’avvincente e toccante storia di Laurent Fignon, un uomo che ha sempre avuto molto da dare al ciclismo mondiale, e non solo attraverso le sue epiche conquiste. Ma che proprio per questa sua visione, al tempo stesso idealista e innovativa, si è trovato spesso in conflitto col “sistema” ciclismo. Tanto da atleta, quanto da “addetto ai lavori”, dopo il ritiro.
La rivista bimensile Alvento ha il grande merito di presentare a tutta Italia quest’opera, edita in Francia nel 2009, un anno prima della scomparsa di Laurent Fignon, a soli 50 anni.
Fedele alla sua missione, quella di riscoprire assieme ai suoi lettori la passione che ci anima grazie a un approccio rinnovato, Alvento e i suoi libri rappresentano l’occasione per regalarci e regalare una collezione imperdibile di testi grazie ai quali il nostro amore per la bici crescerà in grandezza e in profondità.

Troverete la rivista Alvento ed i libri della collana Parole Alvento, di Mulatero Editore, presso il nostro negozio.

Buona lettura a tutti.