La sella: no all’imbottitura, si al foro!

L’importanza di scegliere le caratteristiche giuste

La sella è l’incubo di moltissimi ciclisti. Trovare quella adatta al nostro fisico e al nostro particolare modo di andare in bici si rivela spesso un’impresa non da poco. Perfino tra i professionisti il problema è estremamente serio e delicato, tanto che in molti non osano passare a modelli nuovi o a brand diversi da quelli a cui sono abituati.
Il mercato è ormai saturo e le varie aziende ci offrono un’infinità di prodotti accompagnati dalle relative teorie e strumenti che, a quanto pare, ci permettono di trovare la sella perfetta. Ognuno sviluppa il proprio metodo infallibile e ovviamente ci regala l’opzione che sembra studiata ad hoc per le nostre esigenze e per la nostra ossatura.

Nonostante tutti i mezzi che la ricerca e le nuove tecnologie ci offrono, per molti di noi la sfida continua. Fastidi, formicolii e irritazioni diventano costanti sorprese delle nostre uscite che vanno a limitarci nonostante i nostri allenamenti e magari anche la nostra tanto sudata ottima forma fisica. Senza poi dimenticare i dubbi che ci affliggono riguardo le possibili conseguenze del passare molto tempo in sella.
Proviamo quindi a capire a quali dettagli va posta particolare attenzione. Quali sono le caratteristiche che fanno davvero la differenza e perché? E’ l’imbottitura la soluzione per stare comodi? E’ il foro davvero indispensabile?

L’imbottitura della sella

Quantità, qualità e densità dell’imbottitura varia da prodotto a prodotto. Che un’abbondante imbottitura sia sinonimo di comodità e’ un mito da sfatare. Può essere vero per le biciclette da città ma decisamente non è una teoria valida per chi si pone in bicicletta con un posizionamento più aggressivo e per un arco di tempo molto lungo. L’imbottitura va infatti a creare problemi alla libertà di movimento delle ossa ischiatiche che devono preferibilmente poggiare su un adeguato supporto. Una superficie troppo morbida può facilmente causare sfregamenti e fastidi che vanno inevitabilmente ad irritare la pelle. E’ facile invece pensare il contrario, ovvero che una bella poco imbottitura o comunque molto “dura” risulti ovviamente scomoda. Potrebbe esserlo all’inizio, ma una volta che ci facciamo un po’ di chilometri indossando i giusti pantaloncini risulterà più adeguata e performante. Un altro fattore interessante sono gli inserti in gel, scelti da molte case produttrici, che si rivelano spesso un’ottima soluzione alla ricerca del comfort perduto.

Disfunzionalità e fastidi

Quando nel 1997 il dottor Irwin Goldstein dichiarò che lo stare a lungo in sella riduce la circolazione sanguigna portando a conseguenze come disfunzione erettile e infertilità, gli amanti delle due ruote e i relativi partners sono entrati nel panico. Inevitabilmente la gente ha cominciato a chiedersi quanto c’è di vero in tali affermazioni e se effettivamente le citate disfunzionalità siano legate alle svariate ore passare in bici. Grazie a tanto rumore e all’ormai diffusa incertezza sul tema, il nuovo concetto della sella col canale centrale ha trovato di fronte a se un pubblico pronto ad abbracciare questo nuovo prodotto.

Sella Specialized: tra i concetti di foro e imbottitura. Moretti Bassano

Il foro centrale

Una soluzione che sembra cadere a pennello quella che nel 1998 viene introdotta da Specialized. Stiamo parlando della prima sella Body Geometry che ben 20 anni fa introduce caratteristiche rivoluzionarie come l’innovativo foro che sembra studiato a perfezione per assicurare la giusta circolazione sanguigna ed evitare il rischio di sfregamenti e intorpidimenti.

Nel frattempo è stato ampiamente provato come la diminuzione del flusso sanguigno non sia causa diretta di problemi agli organi genitali maschili e femminili. E’ bene tenere in considerazione le diverse caratteristiche di forma e appoggio tra una sella chiusa ed una aperta. Queste possono anche rivelarsi minime dal punto di vista scientifico ma fanno davvero la differenza per molti ciclisti più o meno professionisti. Non è detto che tutti  abbiano bisogno di un canale di scarico centrale. E’ infatti il modo in cui siamo seduti in sella, la pedalata e ovviamente corpo e relativa struttura ossea ad influire sul livello di comfort.

Basta guardare alle selle montate sulle biciclette dei protagonisti del Peloton per toglierci qualche dubbio. Da loro possiamo sicuramente imparare come affrontare con il sorriso le centinaia di chilometri che abbiamo deciso di pedalare quest’anno.

Buona pedalata!